Lasciatemi sognare…
( di Cesare Bovio )
Ginger Rogers e Fred
Astaire erano i miei idoli !!!
Irraggiungibili eroi incorporei… che dallo schermo di un
piccolo Cinematografo di periferia
trasmettevano sogni e visioni di un mondo irreale e fiabesco ad un ragazzino di
appena nove anni, facendolo evadere –almeno per qualche ora- dal grigiore di
una vita monotona e ripetitiva, in
quella austera Torino, alla vigilia
della Seconda Guerra Mondiale.
Per sfruttare appieno i miei 20 centesimi ( elargiti con magnanimità dal papà come
paghetta domenicale ) io, insieme a
qualche coetaneo, mi appostavo davanti al Cinema Manzoni ancor prima
dell’orario di apertura, che -se ben ricordo- avveniva verso le ore 14, 30… di
modo che -non appena l’accesso era
consentito- mi tuffavo alla cassa con il mio prezioso “ventino” nichelato che esibivo in bella mostra
tenendolo tra indice e pollice e
subito consegnavo -con un misto di
perplessità e di orgoglio- ad una anziana…indifferente cassiera.
Poi, veloci…io e gli amici… correvamo a sederci ridacchiando e parlottando “sommessamente”…
per non risvegliare le ire di Peppino, un ometto burbero e
bonario… che fungeva da “maschera” del cinema ed evitare così di farci
catapultare di nuovo in strada…
Entrare per primi ci consentiva di rivedere il Film anche
tre volte di seguito, perché allora non vi era obbligo tassativo di lasciare la
sala al termine del primo spettacolo e quindi noi ce ne restavamo incollati
sulle nostre scalcagnate poltroncine, abbandonando la ambita posizione soltanto
verso sera, ( per arrivare a casa in tempo per la cena ed evitare così
rimproveri per l’eccessivo ritardo da parte dei rispettivi genitori ).
Chiaramente il padrone del Cinema non vedeva di buon occhio
questi tre o quattro monelli che
-fermi come chiodi
piantati nel muro- occupavano alcuni
posti per lunghe ore ( posti che forse avrebbero potuto essere occupati -ad ogni fine spettacolo- da altri spettatori ) ma , ben sapendo che
questi discoli erano “clienti fissi e paganti” ed ogni domenica tornavano
regolarmente con il proprio “ventino” per vedere anche i Films “western”
(dove appariva un altro loro idolo
di allora : Tom Mix) apportando quindi un piccolo, ma continuativo
contributo alla sua attività, egli taceva …
guardandoci però in cagnesco…
-Le pellicole a quell’epoca erano in “bianco e nero”, ma
forse a colorarle nel mio immaginario provvedeva la mia fervida
fantasia…(compagna inseparabile che mi porto dietro fin dalla nascita).
-Infatti -non appena iniziavo ad ascoltare le musiche divine
di Irving Berlin o di Cole Porter e seguivo sullo schermo i fantastici balli
dei protagonisti- mi trovavo magicamente
proiettato
in un’altra dimensione, dimentico di tutto ciò che mi
circondava e forse quella sgangherata poltroncina su cui mi trovavo seduto,
diventava improvvisamente per me... una sorta di
trono regale circondato da nuvole, dove felice provavo
sensazioni irripetibili
( rimaste tuttora inalterate).
-Ricordo in particolare una Domenica pomeriggio in cui
me ne stavo in attesa dell’apertura di quella
“magica” sala cinematografica che
mi consentiva l’accesso a mondi
fantastici e guardavo incantato la
Locandina colorata del Film in programma quel giorno : “Cappello a cilindro” film divenuto poi
un vero “cult” per gli amanti del
genere ( diretto da Mark Sandrich su musiche di Irving Berlin ed interpretato
dai miei due idoli : Ginger Rogers e Fred Astaire).
-Questo superbo “mixer” di Musiche splendide e di fantastici
balli degli interpreti, si è poi tradotto nel mio immaginario in qualcosa di personale che ha dato consistenza ai miei
sogni, rendendoli quasi reali e tuttora .nei momenti di
sconforto- a volte trovo rifugio in questa oasi fiabesca.
-Purtroppo in questo mondo
pazzo di oggi, tanta gente viene uccisa crudelmente per le ragioni più
disparate ed assurde; fortunatamente però…nessuno
potrà mai uccidere i miei sogni…!!!
dal
volume inedito dell’autore :
“ Un’occhiata sul Pianeta ”
(Immagine tratta da Internet)
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